110 anni di Lancia: il compleanno più triste.

110 anni di Lancia

La Lancia & C., società in nome collettivo, viene costituita a Torino il 27 novembre 1906 con capitale di centomila lire suddiviso in parti uguali fra Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin ed inizia l’attività in uno stabile in via Ormea precedentemente occupato dall’Itala.

La prima nata della ditta, la 12HP del 1907 – in seguito rinominata Alfa – viene presentata al Salone di Torino del 1908: la seguiranno la 18HP (Dialfa) a 6 cilindri, la 15HP (Beta), una 4 cilindri monoblocco dalla quale deriveranno tutte le altre fino alla DiKappa del primo dopoguerra, e la 20HP (Gamma) del 1910, la più veloce fra le prime Lancia.

1907 La prima Lancia della storia.
1907 La prima Lancia della storia.

 

Nel 2016 avremmo voluto festeggiare un compleanno diverso da questo, fatto di mesta desolazione: ormai di Lancia non esiste altro che un fregio appassito adagiato su di una utilitaria costruita in Polonia, non ci sono all’orizzonte nuovi modelli e le dichiarazioni di Marchionne lasciano intravedere solo un lento e progressivo abbandono dello storico marchio dai mercati internazionali. 

Cosa perde l’Italia con la scomparsa del marchio Lancia

Sicuramente i più giovani neanche si rendono conto di cosa l’Italia perde con il marchio Lancia, che è stato sinonimo per tanti anni di automobili di grande qualità tecnica e di bellezza stilistica, in grado di rivaleggiare con quelle prodotte dalle più celebrate aziende straniere: automobili come la mitica Aurelia b24 Spider, la Fulvia Hf, la Delta integrale o la Stratos, invincibili vetture da rally, rimarranno per sempre nella storia dell’automobilismo, ma che quella dell’azienda di Chivasso potesse terminare da un momento all’altro era un pericolo che si sapeva essere reale.
I puristi in realtà ritengono che la Lancia sia morta già nel momento in cui la Fiat acquisì il marchio, impostando una politica di produzione che omogeneizzò i prodotti del gruppo, in nome delle sinergie, facendo perdere alle macchine vendute col marchio Lancia quella che era la loro peculiarità, cosa del resto ripetuta in seguito con l’Alfa Romeo. Quando poi nel 1976 la Fiat decise di ritirare dalle corse la Stratos, la regina dei rally, per sostituirla con la Fiat 131 Abarth, anche l’ultima fiammella dello spirito Lancia sembrò spegnersi. La Fiat preferì non investire nella ricerca e la sua intera produzione ne risentì. I vertici dell’azienda preferirono sfruttare i vantaggi che il mercato domestico chiuso prima e l’appoggio finanziario dello Stato dopo le davano per attuare quella che divenne poi lo slogan delle industrie nazionali: socializzare le perdite e privatizzare i profitti. Una politica che fu chiara quando fu esautorato l’unico dirigente che si mostrava interessato alla costruzione di automobili al passo coi tempi e in grado di competere con la concorrenza, quel Vittorio Ghidella, che prevedendo le difficoltà del mercato globale aveva proposto di fondere il gruppo torinese con quello americano della Ford, liquidato nel 1987, dopo un duro scontro con l’allora amministratore delegato Cesare Romiti. Da allora la Fiat pensò più alla finanza che all’industria, scelta tragica che portò l’azienda sull’orlo del crack. Un fallimento che sarebbe stato inevitabile per qualunque altra industria che non avesse ricevuto il sostegno del sistema bancario nazionale e dello Stato, come Fiat ebbe. Non si possono pertanto attribuire a Marchionne tutte le colpe per un triste epilogo, anche se non può che far  dispiacere veder dispersa la storia e l’eredità di una nazione.
Per noi, comunque, il 2016 è l’occasione per celebrare il 110 compleanno del marchio torinese attraverso i nostri social e il nostro sito, perché non abbiamo intenzione di silenziare una storia cosi eccezionale come fatto dal gruppo FCA. 

Delta 2008. Ultima auto del brand ad essere assemblata in Italia.

In questo gioco di ricordi che ci accompagnerà in questo anno speciale, vi riproponiamo un articolo apparso recentemente sul sito Panorama-auto, per individuare, secondo voi, quella che è l’ultima vera Lancia.

 

Qual è l’ultima vera Lancia? Difficile stabilirlo visto che ogni lancista ha un’opinione diversa a riguardo. Gli appassionati della Casa torinese – a differenza degli alfisti e del loro “o trazione posteriore o niente” – non sono molto schizzinosi: hanno sopportato, perdonato e amato ogni modello prodotto da questo marchio, anche quando non c’era nessuna ragione per farlo.

Negli ultimi anni il vero “lancista” ha visto l’oggetto del suo amore profondamente trasformato: quello che una volta era un brand che rappresentava lusso e sportività è ora diventata una “griffe” chic focalizzata molto (troppo?) sulla femminilità. Poco importa che in Europa le Lancia vendono più delle Alfa Romeo: il gruppo FCA ha già deciso per i prossimi anni di privilegiare il Biscione .

Di seguito troverete dieci auto che meritano di essere definite “l’ultima vera Lancia” e i motivi delle nostre scelte.

LANCIA AURELIA B24 SPIDER (1954)

Solo i “lancisti” duri e puri possono considerare la Aurelia B24 Spider come l’ultima vera Lancia. Questa scoperta è infatti l’ultima auto della Casa torinese progettata sotto la direzione della famiglia Lancia prima del passaggio della società – nel 1955 – ai Pesenti.

LANCIA FLAMINIA (1957)

Se è vero (ed è vero) che la Lancia è stata per anni il simbolo dell’eleganza italiana nel mondo nessun’altra ammiraglia realizzata nel nostro Paese ha mai più raggiunto i livelli della Flaminia e per questa ragione questa “berlinona” potrebbe essere tranquillamente considerata come “ultima vera”. Non è un caso se è ancora usata come auto di rappresentanza dal nostro Presidente della Repubblica.

LANCIA 2000 (1971)

Per la maggioranza dei “lancisti” la 2000 – evoluzione della Flavia – è l’ultima vera Lancia. Il motivo? È stata l’ultima vettura del marchio torinese progettata prima dell’acquisizione da parte di Fiat.

LANCIA DELTA (1979)

La Delta è l’ultima vera Lancia secondo i “lancisti” più appassionati: quelli che non dimenticano i dieci Mondiali WRC conquistati dal 1987 al 1992 – quattro Piloti (1987 e 1991 con il finlandese Juha Kankkunen, 1988 e 1989 con il nostro Miki Biasion) e sei Costruttori – e che invece sembrano aver rimosso un paio di lati oscuri di questa vettura (il pianale con molti elementi in comune con quello della Fiat Ritmo e i deludenti risultati di vendita prima dell’impegno nei rally).

LANCIA THEMA (1984)

Secondo i “lancisti” più giovani la prima Thema è stata l’ultima vera Lancia in quanto l’ultima “berlinona” del marchio torinese ad aver conquistato numerosi clienti in tutta Europa. Va detto, però, che questa ammiraglia aveva molti elementi in comune (pianale e portiere) con la meno blasonata cugina Fiat Croma.

LANCIA THESIS (2001)

Per molti l’ultima vera Lancia è la Thesis: ultima rappresentante dell’eleganza tipica del marchio, aveva un design raffinato e un pianale specifico che non è stato più utilizzato da nessun’altra auto. Le forme troppo originali, il peso eccessivo e motori tutt’altro che potenti hanno impedito a questo modello di ottenere buoni risultati di vendita.

LANCIA YPSILON (2003)

La Ypsilon del 2003 ha un ruolo importante nella storia Lancia e per questo potrebbe essere considerata l’”ultima vera auto” realizzata dalla Casa piemontese: è stata, infatti, l’ultima a non avere una corrispondente versione Chrysler.

LANCIA MUSA (2004)

La Musa è nata dopo la prima Ypsilon ma non è altro che una versione rimarchiata più lussuosa della Fiat Idea. Allora come mai meriterebbe di essere considerata l’ultima vera Lancia? Semplice: è stata l’ultima ad essere prodotta a Torino…

LANCIA DELTA (2008)

Il declino della Casa torinese si avverte dal motivo per cui la terza generazione della Delta meriterebbe l’appellativo di ultima vera Lancia. Questa compatta ha il pianale allungato della Fiat Bravo e ha persino una plancia molto simile ma resterà nella storia in quanto ultima auto del brand ad essere assemblata in Italia.

LANCIA YPSILON (2011)

Amare la Lancia significa accettare tutto di lei e chi prova davvero dei sentimenti per questo glorioso marchio tra un po’ di anni considererà la seconda Ypsilon come l’ultima vera auto prodotta da questo brand. A dire la verità sarà l’ultima sul serio visto che dopo di lei sulla Casa piemontese calerà il sipario.

 

E voi cosa ne pensate? Qual è l’ultima vera Lancia?

 

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1 Commento. Nuovo commento

  • L’ultima Lancia??? sotto il profilo meramente storico aggiungo la Fulvia. meravigliosa auto che terminò la sua esistenza-di successo- sotto la Fiat. il suo grintosissimo 4v stretto è stato l’ultimo Vero motore Lancia, su una vettura nata in Lancia. Il canto del cigno sui motori c’è stato sulla gamma…modello sfortunato con quel motore boxer(nato in lancia con le flavia) che si riuscì a rovinare calettando la pompa del servo-sterzo sull’asse a camme…
    Poi l’ultima vera Lancia sarà quella che ogni appassionato…riuscirà a conservare. Dal mio punto di vista mi cercherò una Thesis usata con pochi km e un allestimento ricco. Sarà un’auto di sicura rivalutazione storica

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