Noi di #SaveLancia non potevamo mancare nell’inviare i nostri più sinceri auguri per il 75esimo compleanno di uomo che ha portato in alto il nome di Lancia a livello mondiale. Abbiamo scelto di sottoporre alla vostra lettura un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore motori con la firma di Mattia Losi perché frutto di una conoscenza umana e personale che va ben oltre uno sterile riportare vittorie e fatti di una vita eccezionale. Auguri Drago, 75 anni di emozioni regalate a chi apprezza di te oltre l’essere un campione, il fatto di essere un uomo che segnato ha un epoca.
Questo non è un articolo come tutti gli altri. Mentre scrivo sto pensando non solo a uno dei più grandi piloti nella storia dell’automobilismo, ma anche al mio idolo sportivo di quando ero un ragazzino. Sognavo la Fulvia HF: e nemmeno il sedile posteriore della Fiat 1100 di mio papà, dove venivo relegato, riusciva a riportarmi con i piedi per terra. Bastavano un po’ di odore di olio e benzina, o un colpo di acceleratore più deciso degli altri, per farmi credere di essere là, sul Col de Turini, insieme a Munari e Mannucci che insegnavano al mondo cosa voleva dire stare in macchina.
Questo non è un articolo come tutti gli altri. Perché sto anche parlando di un amico. Conosciuto in modo casuale, un paio di anni fa, attraverso una e-mail con cui mi ringraziava per un articolo che avevo scritto sul trionfo Lancia al Montecarlo del 1972. La classe non è acqua, mai. A differenza di altri, anche nel mondo dei rally, che chiedono favori e poi scompaiono, il più grande si dimostrava tale anche nella vita di tutti i giorni. E il “Signor Munari”, da lì a poco, sarebbe diventato semplicemente Sandro.
Leggi tutto l’articolo