La sua storia parte dal 1959,  per terminare nel 1993 con la chiusura disposta da Fiat. Oggi è un grande spazio condannato a diventare un centro commerciale. Ripercorriamo la storia di uno stabilimento che arrivò ad occupare oltre 14.000 persone.

Il grande stabilimento progettato dalla Lancia trasformerà Chiavasso in un centro industriale.

22/12/1959 (La Stampa)

lancia chivasso“Su queste terre, che sino a ieri hanno conosciuto il seme fecondo del grano, noi stiamo per gettare il seme di un altro frutto, come il primo indispensabile alla vita dell’uomo moderno. Con accelerato ritmo, sorgeranno qui una serie di capannoni industriali e sotto di essi troveranno posto modernissime macchine per la produzione di automobili”. Con queste parole ieri mattina il presidente della Lancia, Ing. Fidanza, ha aperto la cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra del nuovo stabilimento che la società torinese costruirà a Chivasso. L’area acquistata dalla Lancia, per un totale di 1.120.000 metri quadrati, si trova nei pressi del casello autostradale di Chivasso, in regione Borghetto. Ai 400 agricoltori proprietari dei terreni sono stati corrisposti 160 milioni: 240 della Lancia e 220 come contributo del Comune di Chivasso che provvedere anche ai servizi e agli allacciamenti (acqua, gas, fognature ecc.) per una ulteriore spesa di circa 50 milioni. Il cospicuo onere finanziario è stato assunto dall’Amministrazione Civica a ragion veduta. Chivasso conta oggi 15 mila abitanti, non ha molti disoccupati, ma una larga parte della popolazione attiva è dedita ali agricoltura con un reddito modesto. Solo un migliaio di operai sono occupati in piccole industrie locali che producono tessuti, generi di abbigliamento, cuoi e pellami, e oggetti di meccanica leggera. Altri 2500 lavorano In industrie torinesi. Pur non essendo una zona depressa (il bilancio comunale è in attivo di una cinquantina di milioni all’anno e i cittadini sono totalmente esenti dall’imposta di famiglia, in quanto l’Amministrazione trae sufficienti cespiti dal dazio sul bestiame che affluisce sul locale mercato) Chivasso aveva due problemi: integrare l’economia agricola con forti impianti industriali; offrire ai propri operai la possibilità di evitare viaggi giornalieri a Torino. Il progetto della Lancia, accolto con grande entusiasmo da tutta la cittadinanza, consentirà di realizzare entro qualche anno, questi obbiettivi. Gli stabilimenti di via Monginevro, a Torino, non erano più sufficienti. A Chivasso verranno trasferite tutte le lavorazioni che richiedono grande spazio e pesanti attrezzature: stampaggio lamiere, con modernissime presse; verniciatura effettuata con impianti a trasporto automatico; catene di montaggio dei gruppi meccanici sulle carrozzerie; collaudo e consegna delle vetture. Sarà inoltre tracciata una pista lunga 2 chilometri per la prova dei veicoli. In febbraio comincerà il montaggio del capannoni metallici, lunghi fino a 440 metri, che dovranno essere pronti entro il settembre del prossimo anno. Dopo si procederà al montaggio dei moderni macchinari, già in gran parte ordinati in Italia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Il nuovo stabilimento, secondo i programmi, dovrà raggiungere entro qualche anno una produzione di 200 vetture al giorno, invece delle 70 attuali. A Torino rimarranno gli uffici della sede centrale e le officine per la costruzione delle parti meccaniche dei veicoli: motore, cambio, differenziale, sospensioni ecc. Per raggiungere il traguardo delle 200 macchine al giorno, l’azienda dovrà assumere maestranze sia a Torino che a Chivasso.

Chivasso, stabilimento Lancia 1959
Chivasso, stabilimento Lancia 1959

II reparto carrozzerie dello stabilimento di via Monginevro, dopo il trasferimento, sarà adibito alla preparazione delle carrozzerie speciali. Nel breve discorso pronunciato alla cerimonia inaugurale di ieri, il ministro on. Pella ha espresso agli amministratori della Lancia il ringraziamento del Governo per lo sforzo produttivo intrapreso dalla società. Parlando dei problemi di carattere generale, l’on Pella ha detto: “Desidero qui sottolineare la necessità che l’iniziativa privata sia messa in condizione di potere osare sempre di più e a nome del Governo dichiaro che tutto il necessario sarà fatto perché l’operatore privato possa serenamente svolgere la sua funzione. Lo stato conosce la necessità dei suoi interventi, là soprattuto dove l’iniziativa privata non ha ancora avuto la possibilità di svilupparsi, là dove essi sono necessari per attivare o riattivare una sana competizione”.

A ricordo dell’avvenimento autorità, invitati e membri della commissione interna, hanno firmato la pergamena dettata da Salvator Gotta. La pergamena è stata poi murata, dopo la benedizione del parroco di Chivasso mons. Fassino, in un blocco di cemento che sarà inserito nelle fondamenta della fabbrica. Alcune industrie stanno seguendo a Chivasso l’esempio della Lancia.

La Scheda: Stabilimento Lancia a Chivasso.

L’inaugurazione avviene nel 1962 per la produzione inizialmente di Fulvia e Flavia, lo stabilimento è sito ad est di Torino lungo l’autostrada A4.  La superficie totale dell’area era di 1.225.000 metri quadrati di cui 229.000 coperti. Dopo dieci anni, e siamo nel 1962, viene rinnovato mentre nel 1980 fu rifatto il reparto verniciatura che adottava i più moderni sistemi per la protezione delle scocche. Negli anni Ottanta i dipendenti erano 4400 e si costruivano numerosi modelli (“Delta”, “Prisma”, “Trevi”, HPE” e “Beta Coupé”) per un totale di 550 vetture al giorno. Dell’impianto faceva parte anche una pista di prova di 4,2 km con vari tipi di pavimentazioni sulle quali veniva provata la totalità delle vetture uscite dalla linea di montaggio.

Chivasso fu in attività fino all’estate del 1993, e purtroppo del mitico stabilimento oggi resta l’alta torre, sulla quale un tempo campeggiava la scritta Lancia.

Elenco automobili prodotte

  • 1963 – 1970 Lancia Flavia
  • 1963 – 1976 Lancia Fulvia
  • 1972 – 1984 Lancia Beta
  • 1976 – 1984 Lancia Gamma
  • 1980 – 1994 Lancia Delta
  • 1982 – 1989 Lancia Prisma
  • 1989 – 1993 Lancia Dedra

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