
Vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane la vicenda dell'ordinanza del Comune di Roma che inibisce l'utilizzo dei veicoli storici. Una nostra "amica" ha deciso di inviare una lettera al Presidente della Commissione che si occupa di questa materia, sperando in un ripensamento.
Gent.mo Presidente Giovanni Zannola,
mi presento, sono una signora di ottant’anni residente a Roma e Le scrivo perché ho saputo che per le nuove disposizioni prese dal Comune di Roma non sarà più possibile far girare le auto storiche in città.
Non voglio rubarle tempo, immagino che con i suoi impegni istituzionali, abbia preoccupazioni molto più importanti che il fronteggiare lo sfogo di un’arzilla vecchietta, ma per principio vorrei renderla partecipe di una storia e delle complicazioni che la vostra ordinanza potrebbe causare.
Sono nata a Torino, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale che con la sua devastazione comportò la distruzione della casa in cui nacqui a causa di bombardamenti. Fui adottata tanti anni fa in Sicilia e poi mi trasferii a Roma sperando di poter trascorrere una vecchiaia serena.
𝗛𝗼 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲, 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗻𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝘂𝗶 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗿𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼. Le auto sono diventate degli oggetti tutti uguali mentre una volta erano portatrici sane di storie di ingegno e di passioni: oggi, sarà l’età, ma quando sono in strada fatico a riconoscere i veicoli ormai tutti uguali e con gli stessi rumori. Poi che orrore quei SUV, mi fanno una paura e li trovo cosi sommessamente volgari.
Gli anni sono passati velocemente e se quando iniziai a vivere la città mi sembrava di essere guardata come un oggetto misterioso e affascinante ai più, oggi sento il peso delle decisioni di chi vorrebbe mettermi da parte perché, anche se in salute, dovrei cedere il passo ad una modernità che mi condanna.
Sono stata fortunata sa? Da un pò di anni sono stata presa in custodia da una persona che non mi fa mancare niente e mi ha rimesso in sesto a causa di seri problemi di salute: ho un tetto, mi fanno fare passeggiate e mi hanno anche fatto scoprire i social network. Le dico questo perché ogni mia passeggiata per Roma si traduce in un servizio fotografico condito da notizie storiche sulla mia nascita che ha sempre migliaia di interazioni e like. Pensi che pazzi, questi giovani, sono diventata mio malgrado una influencer di una pagina che ha oltre 120.000 follower.
Ma io piaccio anche nella vita reale e in quei rari momenti di libertà concessami, quando affronto le insidie della città, vengo sempre fermata da gente che mi fotografa, chiede informazioni e vuole sapere di più della mia storia. Lo sa che ai bambini piaccio tantissimo? Mi guardano con gli occhioni di stupore e incredulità.
Non soffro di divismo, sia chiaro, e che ho una bella storia e sono orgogliosa di questo. Ho avuto la fortuna di essere nata in un momento in cui l’industria italiana era progresso riconosciuto ancora oggi in tutto il mondo. Mio padre Vincenzo, che purtroppo non ho conosciuto perché morto poco prima della mia nascita, era un autentico genio: ha inventato brevetti prima di tutti gli altri industriali e ha rivoluzionato un intero settore. Lei è giovane ma le assicuro che c’è stato un periodo in Italia in cui le nostre industrie anticipavano la concorrenza e non la seguivano come purtroppo son costrette a fare oggi.
Ma torniamo a me, che sciocca che sono, ho dimenticato di dirle che mi chiamo Ardea di nome e Lancia di cognome, e che sono una di quelle auto storiche condannate a sparire da Roma. Con la vostra decisione non potrò andare più dal mio “dottore”, il meccanico Roberto che mi segue da anni, perché lui non visita la domenica, unico giorno in cui potrei uscire. E come farò se avrò un problema di salute? Per evidenti limiti di età non vado certo in giro tutti i giorni per una città il cui traffico sarebbe per me devastante. Non chiedo tanto, ma almeno ripensare queste disposizioni per permettermi di continuare a poter avere un minimo di autonomia durante la settimana, andare al meccanico o dal gommista come possono fare tutti. Sarò comunque discreta perché con l’età non posso certo essere cosi audace da permettermi corse clandestine…
Le allego una mia foto dove potrà constatare quanto sia bello vedermi in giro per Roma…mi farebbe tanto piacere poter ricevere una risposta da condividere con tutti i miei fan sui social.
Grazie per la sua attenzione.
In fede
Ardea Lancia.
mi presento, sono una signora di ottant’anni residente a Roma e Le scrivo perché ho saputo che per le nuove disposizioni prese dal Comune di Roma non sarà più possibile far girare le auto storiche in città.
Non voglio rubarle tempo, immagino che con i suoi impegni istituzionali, abbia preoccupazioni molto più importanti che il fronteggiare lo sfogo di un’arzilla vecchietta, ma per principio vorrei renderla partecipe di una storia e delle complicazioni che la vostra ordinanza potrebbe causare.
Sono nata a Torino, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale che con la sua devastazione comportò la distruzione della casa in cui nacqui a causa di bombardamenti. Fui adottata tanti anni fa in Sicilia e poi mi trasferii a Roma sperando di poter trascorrere una vecchiaia serena.
𝗛𝗼 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲, 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗻𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝘂𝗶 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗿𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼. Le auto sono diventate degli oggetti tutti uguali mentre una volta erano portatrici sane di storie di ingegno e di passioni: oggi, sarà l’età, ma quando sono in strada fatico a riconoscere i veicoli ormai tutti uguali e con gli stessi rumori. Poi che orrore quei SUV, mi fanno una paura e li trovo cosi sommessamente volgari.
Gli anni sono passati velocemente e se quando iniziai a vivere la città mi sembrava di essere guardata come un oggetto misterioso e affascinante ai più, oggi sento il peso delle decisioni di chi vorrebbe mettermi da parte perché, anche se in salute, dovrei cedere il passo ad una modernità che mi condanna.
Sono stata fortunata sa? Da un pò di anni sono stata presa in custodia da una persona che non mi fa mancare niente e mi ha rimesso in sesto a causa di seri problemi di salute: ho un tetto, mi fanno fare passeggiate e mi hanno anche fatto scoprire i social network. Le dico questo perché ogni mia passeggiata per Roma si traduce in un servizio fotografico condito da notizie storiche sulla mia nascita che ha sempre migliaia di interazioni e like. Pensi che pazzi, questi giovani, sono diventata mio malgrado una influencer di una pagina che ha oltre 120.000 follower.
Ma io piaccio anche nella vita reale e in quei rari momenti di libertà concessami, quando affronto le insidie della città, vengo sempre fermata da gente che mi fotografa, chiede informazioni e vuole sapere di più della mia storia. Lo sa che ai bambini piaccio tantissimo? Mi guardano con gli occhioni di stupore e incredulità.
Non soffro di divismo, sia chiaro, e che ho una bella storia e sono orgogliosa di questo. Ho avuto la fortuna di essere nata in un momento in cui l’industria italiana era progresso riconosciuto ancora oggi in tutto il mondo. Mio padre Vincenzo, che purtroppo non ho conosciuto perché morto poco prima della mia nascita, era un autentico genio: ha inventato brevetti prima di tutti gli altri industriali e ha rivoluzionato un intero settore. Lei è giovane ma le assicuro che c’è stato un periodo in Italia in cui le nostre industrie anticipavano la concorrenza e non la seguivano come purtroppo son costrette a fare oggi.
Ma torniamo a me, che sciocca che sono, ho dimenticato di dirle che mi chiamo Ardea di nome e Lancia di cognome, e che sono una di quelle auto storiche condannate a sparire da Roma. Con la vostra decisione non potrò andare più dal mio “dottore”, il meccanico Roberto che mi segue da anni, perché lui non visita la domenica, unico giorno in cui potrei uscire. E come farò se avrò un problema di salute? Per evidenti limiti di età non vado certo in giro tutti i giorni per una città il cui traffico sarebbe per me devastante. Non chiedo tanto, ma almeno ripensare queste disposizioni per permettermi di continuare a poter avere un minimo di autonomia durante la settimana, andare al meccanico o dal gommista come possono fare tutti. Sarò comunque discreta perché con l’età non posso certo essere cosi audace da permettermi corse clandestine…
Le allego una mia foto dove potrà constatare quanto sia bello vedermi in giro per Roma…mi farebbe tanto piacere poter ricevere una risposta da condividere con tutti i miei fan sui social.
Grazie per la sua attenzione.
In fede
Ardea Lancia.
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