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Motore

Tipo: 97

  • MOTORE: 1352 cm³
  • Anno: 1937 – 1949
  • Velocità Max: 125 km/h

Le vendite dell’Augusta procedono a gonfie vele coprendo nel 1934, 1935 e 1936 quasi l’85% della produzione e del fatturato aziendale, e Vincenzo Lancia ritrovava nel piccolo modello su scala nazionale i fasti ed i riconoscimenti che su scala internazionale erano stati tributati alla Lambda, (e d’altra parte la crisi del’29 aveva obbligato tutti i produttori più avveduti ad una rapida riconversione verso vetture leggere e di piccola cilindrata pena la chiusura). Ma anche nel pieno del successo delle vendite un buon imprenditore non può mai sedere sugli allori e nell’incalzare della competizione tecnologica i suoi pensieri sono adesso rivolti ad una macchina ancora più rivoluzionaria, un prodotto anticonvenzionale che possa lasciare il segno.

In sostanza si tratta di completare il rivoluzionario progetto Augusta, quello della prima scocca autoportante su vettura chiusa prodotta al mondo, con quello che in quel progetto non si poteva fare in quanto i tempi non erano maturi (1931/1932) e cioè l’aerodinamica, le camere di scoppio emisferiche (motore ad alto rendimento termodinamico) e le 4 ruote indipendenti, tutti perfezionamenti radicali che per la prima volta apparivano su una Lancia.

Questo progetto anticipava nel suo complesso quello che sarà la vettura “tipo” degli standard produttivi degli anni cinquanta e sessanta con 20 o 30 anni d’anticipo. Tant’è che guidare anche oggi un’Aprilia dà le stesse sensazioni che guidare una vettura degli anni ’60 (il cambiamento successivo, negli anni settanta, sarà la diffusione capillare della trazione anteriore).

Vincenzo Lancia muore all’alba del 15 febbraio 1937, non ancora 56-enne, per un infarto: questa morte tanto improvvisa quanto prematura non gli darà la soddisfazione di vedere uscire dalla catena di montaggio il primo esemplare di Aprilia (evento che avverrà il 24 febbraio), né tanto meno di assistere al successo di questa sua ultima creatura.

Come accaduto per l’Augusta, costruita anche in Francia e li commercializzata come Belna, anche l’Aprilia viene montata in Francia, nello stabilimento di Bonneuil-sur-Marne, e venduta con il nome di Ardennes, corrispondente a quello della catena montuosa che separa la Francia dal Belgio. L’Ardennes è praticamente identica all’Aprilia, tranne che per i fari anteriori di diametro decisamente più generoso.

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