Alla presentazione del piano industriale di FCA il marchio Lancia scompare del tutto e si apprende che la Y non avrà un modello ‘erede’. Più o meno lo stesso destino viene riservato ad Abarth.
Poco dopo viene annunciato che anche la Fiat Punto non avrà modelli successivi e Fiat uscirà definitivamente dal segmento B che aveva ….praticamente CREATO dal nulla.
Passa qualche ora e si apprende anche che la Fiat Tipo, entrata in ‘servizio’ da due anni, non verrà più prodotta per l’Europa perché adattarla alle normative sugli standard automobilistici europei in materia di emissioni e sicurezza ‘costa troppo’ e non vale la pena per un prodotto ‘low cost’ (peraltro già prodotto da FCA in Turchia). Nelle previsioni di FCA per i prossimi 4 anni ci sono al più …400.000 vetture Alfa Romeo, previsione probabilmente errata come errata è stata quella dei 4 anni passati (400.000 Alfa preventivate e nemmeno 170.000 vendute).
Ma FCA ed il suo ineffabile ‘maglioncino’ (di cui la stampa esalta a gran voce l”inedita’ cravatta, sorvolando sulla ‘miseria’ del piano industriale) si esaltano per il raggiunto ‘azzeramento del debito’.
NON SOLO DEL DEBITO, a ben vedere. Azzeramento di tutto. Della Lancia. Dell’ Abarth. Della Fiat. Dell’ auto italiana e della sua tradizione. Azzeramento e basta. AZZERAMENTO.
Mi viene in mente la battuta che facevamo da studenti con la parodia di una nota pubblicità e di un’altrettanto nota serie televisiva:
‘NON HO PIÙ PROBLEMI DI CAPELLI!!!! Usa anche Tu SHAMPOO KOJAK!!’
Lorenzo Calvani
Autore “Uomini Lancia”
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Che tristezza infinita…
Sono un Hi-Fi Lancia. Con la mia prima Lybra ho raggiunto il traguardo delle 5 necessario per essere inserito nel club. Ne ero talmente soddisfatto che ne ho presa un’altra poco prima che smettessero di produrla. E con la seconda ho passato i 200.000 km., poi l’ho ceduta ad un amico che ci ha viaggiato ancora tanto. Ho iniziato con la Beta coupé, poi TRE Dedra. TUTTE auto splendide. TUTTE.
Il marchio Lancia è di sicuro vittima di scelte sbagliate ( Thema e Flavia su basi Chrysler) e della mancanza di coraggio nel rilanciare modelli che ne avrebbero rinnovato la tradizione (Fulvia HF, Flaminia, Delta HF).
Anche se si tratta di marchio Fiat, non ho apprezzato neanche la nuova Tipo che è si molto curata, ma non può rappresentare la prosecuzione delle medie italiane: una postazione di guida piuttosto abbassata, diversa da quella che si può trovare su una 500 o su una Punto o anche Bravo. Insomma, si vede che non è italiana.