Caffè Lancia

Decisamente lancista: Lady Fulvia.

Incontriamo Francesca Pasetti per discutere di Lancia, di donne e motori…

Chi è un Lancista? Difficile da definire in quanto le anime che hanno caratterizzato il marchio torinese sono state diverse e spesso hanno vissuto su piani separati: Il lancista poteva essere sportivo o amante del lusso e di un’eleganza unica e mai volgare o esibita. A volte poteva essere entrambi.

Oggi Lancia come car maker sappiamo bene che non esiste più, inutile girarci intorno, Sono anni che lo storico marchio fondato nel 1906 da Vincenzo Lancia in mancanza di investimenti – e di un conseguente serio rilancio internazionale – ha vissuto di luce riflessa grazie ad un passato d’eccellenza. Questa anomala condizione di sospensione temporale ha si accresciuto un generale apprezzamento tra gli appassionati ma ne ha di fatto compresso ogni possibile prospettiva futura visto che il gruppo FCA ha cancellato il nome Lancia dai business plan dei prossimi anni.

Questa anima cosi sfaccettata del Lancista è mossa sicuramente dalla passione di essere rappresentante e rappresentato da un fregio. Un fregio rimasto pressoché identico nel corso degli anni della storia del marchio che ha di fatto identificato una categoria di automobilisti: i lancisti appunto.

Mossi da questa curiosità ci siamo chiesti il senso attuale di questa definizione incontrando una donna che in questi anni ha saputo coniugare passione ed azione dando vita a diverse iniziative che scopriremo in questo articolo. Francesca Pasetti è innanzitutto una Lancista, ma è anche una donna che ha una viscerale passione per i motori tanto da essere conosciuta come Lady Fulvia, in onore della mitica Lancia Fulvia.

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Francesca Pasetti e “il Drago” Sandro Munari

Come nasce la tua passione per Lancia?

Come per tutte le belle storie d’amore che durano a vita, non è nato da un colpo di fulmine. Chi viene folgorato dopo un po’ si stanca… Qui si tratta di una cosa seria! Questo mio sentimento è cresciuto poco a poco, studiando e cercando di trovare qualcosa di buono su una vettura (vecchia!) arrivata a casa mia per un pensiero fisso di mio marito. La Lancia Fulvia coupé. È stato così che ho scoperto che il mio 1600 HF era un pezzo importante, che tutti i suoi dettagli erano al posto giusto oltre che rari e particolari e che non era una macchina “vecchia” ma Storica.Ho approfondito gli studi, scoperto la famiglia Lancia ed innamorata di lei, con tutti i suoi pregi e difetti.

 

L’essere appassionata di motori ed essere donna è una contraddizione?

Forse sono un po’ di parte, ma direi proprio di no! Se ci si pensa bene, il mondo dei motori è costellato da figure femminili. Per non far torto a nessuno voglio citare solo Pat Moss, una donna con gli attributi che è stata anche pilota ufficiale Lancia sulla Fulvia… Non lo si ricorda mai con precisione, ma è stata proprio lei a portare alla vittoria per la prima volta la Mini Cooper al Tulip Rally nel 1962. Quasi tutti ricordano solo la sorprendente vittoria al Montecarlo del 1964.

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Oggi Lancia vive il suo momento, sicuramente, più triste. Sui social però è come se fosse rinata in una dimensione nuova e dinamica. Come te lo spieghi?

Il Lancista è un supporter particolare. Ama follemente lo scudo, ma solo il “suo”… Mi spiego meglio. Un Lancista non è mai un Lancista perfetto alla luce degli occhi degli altri Lancisti.

1- Ci sono i Lancisti che hanno la Delta, che idolatrano solo il loro modello, hanno i loro adesivi, magliette e gadget che esaltano le vittorie mondiali, ma solo quelle della Delta.

2- Poi ci sono i Fulvisti, che si scannano uno con l’altro fra quelli che hanno la loro vettura nata sotto la “vera” Lancia e quelli che invece ce l’hanno “fatta dalla Fiat”.

3- Ma non basta… ci sono i Lancisti che hanno la “vera vera” Lancia della famiglia Lancia e quelli che “eh! ma era già Pesenti”.

…e poi ci sono tutti i Lancisti misti che coprono più fasce. Sono davvero pochi i Lancisti nel senso stretto del termine.

Però… quando è arrivato un manager che per far quadrare i conti ha sacrificato la Lancia, allora tutte le categorie di Lancisti si uniscono e fanno un gran parlare, perché la Lancia è sempre la Lancia…

Noi Lancisti siamo romantici! Ci accontenteremmo anche solo della Ypsilon… ehm… ma forse no! Perché quando qualcuno propone qualcosa per Lancia allora si sente affermare: la nuova Delta è brutta, la Chrysler non va bene, la new Fulvia aveva il pianale della Barchetta…

Insomma… non siamo mai contenti. Lo eravamo quando Lancia vinceva e non aveva rivali. Ecco… a conti fatti non siamo affatto romantici, siamo solo dei gran nostalgici e vorremmo tornare ad avere un marchio di tutto rispetto e certamente non rappresentato da cuccioli di elefante che fanno shopping.

Da Lancista quale pensi sarà il destino del marchio torinese?

Temo ci sarà poco da sperare. Chi comanda ha già scelto e a guardar bene la storia, anche prima di Marchionne i dirigenti avevano scelto. Lancia nel gruppo Fiat non è mai stata amata, non è mai stata considerata una risorsa, bensì un’avversaria. Secondo me il Lingotto ha sempre sbagliato a non approfittare di questa opportunità che aveva in mano. Lancia, morendo, diventerà martire e mito. Un po’ già lo è. Però personalmente ho sempre la speranza che il marchio venga acquisito da chi può risollevarne le sorti sfruttando l’eco della sua storia che ancora oggi risuona.

 

Non sei certo una persona che ama stare a guardare, anzi. Sei attiva con un sito, organizzi eventi e hai anche scritto un libro dal titolo “Il Lato B dei miei Rally” con il pilota Rudy  Dalpozzo. Come nasce questa esperienza unica e particolare?

sanremo-erik-comas-e-tonino-tognanaOnestamente non so dove trovo la forza e le capacità, perché oltretutto e prima di tutto ho anche famiglia e un lavoro a tempo pieno, ma tant’è. La soddisfazione che mi provoca il risultato di certi eventi e l’appoggio di chi ammiro in quanto protagonista dell’epoca che più amo, nonché della mia famiglia, è per me benzina a 100 ottani e mi da l’entusiasmo di continuare nonostante i grandi sforzi e sacrifici. Il mio sito www.ladyfulvia.it è nato dopo che ho gestito diversi altri siti e pagine in forma anonima e che ancora oggi gestisco, è nato più per una coccola verso me stessa che altro. Per quanto riguarda il libro, posso dire che incontrare, conoscere e condividere molto del mio tempo con Rudy è stata la mia fortuna. Questo grande campione, oltre che uomo generoso, mi ha presa per mano ed accompagnata nel suo mondo facendomelo scoprire in tutte le sue sfacettature. E’ una favola che vivo ogni minuto e a Rudy ne sarò sempre grata. Moltissimi appassionati vorrebbero essere al mio posto, io ho avuto questa immensa fortuna e spero un giorno di ripagarlo. Rudy è un uomo modesto, nonostante il suo carattere esuberante non si mette mai in prima linea, spinge avanti gli altri e gode dei successi dei suoi amici, dote che pochi hanno. Mi piacerebbe farlo conoscere per quello che realmente è: non semplicemente un navigatore bravo che ha condiviso la vittoria di molti titoli con piloti importanti della sua era, ma anche direttore sportivo (ruolo che ricopre da quando ha cominciato la sua carriera da rallista e che svolge ancora ora), organizzatore di eventi (suo il merito della rinascita del Rally 4 Regioni dopo 26 anni di assenza), promotore di scuole rally (gestite, organizzate e dirette per 27 anni), unico referente per una casa madre come Opel (ma anche Rover) per tutto il settore sportivo, organizzatore dei Trofei Opel con centinaia di iscritti, ha perfino tenuto una rubrica televisiva in diretta su Rai Uno Mattina per la guida sicura… ci sarebbe da scriverne molti di libri! Ma quello che abbiamo prodotto è un libro da leggere a cuor leggero, perché in questo particolare momento storico è utile far sorridere ed emozionare il lettore, non è il momento di autoincensarsi con una biografia e poi… questo non è lo stile di Rudy.

In questi anni ti abbiamo vista in compagnia di personaggi “mitologici” per noi appassionati Lancia. Ci vuoi citare l’incontro che ti ha emozionata di più?

Ogni incontro mi emoziona, ancor oggi che ho confidenza con molti di questi miti. Ogni volta mi batte forte il cuore e mi manca la parola, non mi par ancora vero di essere accolta calorosamente da tanti campioni che ammiro e stimo. Se devo citarne uno, non posso che farlo con il mio primissimo incontro. Fino a quel momento non avevo conosciuto di persona nessun campione ed è successo con un mito indiscusso della Lancia: Sandro Munari, il Drago di Cavarzere. E’ stato lui a farmi capire che quei Campioni che ammiravo non erano eroi irraggiungibili, ma uomini. E’ stato lui a farmi innamorare di questo ambiente.

 

Dove possiamo trovare il tuo libro?

1577-presentazione-il-lato-b-dei-miei-rally-36876“Il lato B dei miei Rally” racconta di uomini che hanno vissuto attivamente i rally anni ’70-’80 e ne svela il lato umano oltre che professionale. E’ un libro adatto a tutti, giovani e meno giovani, appassionati di rally oppure no, Opelisti Lancisti Porschisti ecc. perché le storie in esso contenute sono adatte a tutti. I lettori ci dicono che lo divorano in poco tempo, avidi di sapere cosa succede dopo. Questo era il nostro obiettivo ed è il complimento che più apprezziamo. Ci sono molte foto, oltre 200, quasi tutte inedite e tutte le pagine sono a colori. Io e Rudy lo promuoviamo continuamente, abbiamo il piacere di essere ancora molto richiesti nonostante sia stato lanciato oltre un anno fa. Lo si trova conunque nelle principali librerie del settore, ma per averlo con dedica lo potete chiedere a noi direttamente, contattandoci anche via Facebook, incontrandoci ai molteplici eventi dedicati alle presentazioni, ma anche su www.ladyfulvia.it.

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