Auto storiche: torna il “bollo” per le auto tra i 20 e i 30 anni

È questa l’unica novità che riguarda il mondo delle quattro ruote: per il resto (dal superbollo alle agevolazioni sulle riparazioni), non cambia nulla. 29 Dicembre 2014 diventa legge dello stato la “Legge di stabilità 2015″ pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Legge 23.12.2014 n° 190, e con il numero del demonio (comma 666), l’esenzione del bollo delle auto passa a 30 anni. Il concetto di storicità rimane a 20 anni.

Interessate le auto di valore storico

Non ci sono più le agevolazioni fiscali per le auto di età compresa tra i 20 e i 30 anni, ma che comunque rimangono storiche se certificate ASI: i loro proprietari dovranno tornare a pagare la tassa di possesso, cioè “il bollo”. Così dice la legge di stabilità 2015, che ha ottenuto il via del parlamento. Per il resto, nessuna novità che riguardi il mondo dell’automobile. Niente incentivi per le “auto-verdi” nel 2015: non tornano quelli pensati dal governo Monti nel 2012, che hanno avuto un’incidenza marginale sul mercato. Resta in vita il superbollo per le auto più potenti, quella stessa norma inasprita proprio dall’esecutivo dei tecnici: l’emendamento che mirava ad annullarlo non è stato approvato. Non ha ricevuto nessun seguito neanche il tentativo di dare agevolazioni fiscali sulle riparazioni delle vetture. Inoltre, dal 2019, verranno messi fuorilegge gli autobus “Euro 0″. Niente da fare persino per l’accorpamento tra Pubblico Registro Automobilistico (gestito dall’Automobile Club d’Italia) e la Motorizzazione Civile: ancora una volta, niente da fare…

La nuova norma, il numero “666” decreta la fine di un’epoca

Con la legge di stabilità 2015 è passato il provvedimento che toglie l’esenzione dal bollo per le «ventenni». Con il comma “666” delle nuova legge vengono abrogati i commi 2 e 3 della legge 342 del 2000 e soppresso l’ultimo periodo del comma 1. Rimangono esentati dal pagamento del bollo o obbligati a versare una cifra forfettaria in caso di mezzo circolante solo i proprietari di automobili con almeno 30 anni di vita. Non sono serviti i numerosi tentativi di cancellare la norma, né le proposte arrivate da più fronti per regolamentare il parco auto degli «esenti».

Pubblicazione e informazioni generali di interesse comune della legge di stabilità 2015

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2014, la Legge di Stabilità 2015 ammonta complessivamente a 32 miliardi di euro. Il testo è composto da un unico articolo e ben 735 commi. Ecco i punti principali della manovra:
  • bollo auto storiche: sparisce l’esenzione per le auto comprese tra 20 e 30 anni di età mentre resta quella per le auto con più di 30 anni;
  • 80 euro in busta paga: la misura diventa definitiva;
  • bonus bebè: 80 euro al mese per 3 anni per bambini nati o adottati entro il 31 dicembre 2015 riservato a famiglie con tetto Isee pari a 25mila euro annui. L’importo mensile raddoppia (cioè 160 euro al mese per 3 anni) in caso di famiglia in condizioni di povertà assoluta (valore Isee sotto i 7 mila euro);
  • buoni pasto: aumenta da 5,29 euro a 7 euro l’importo dei ticket elettronici non sottoposo a tassazione (dal 1° luglio 2015);
  • canone Rai 2015: importo congelato, si pagherà la stessa cifra del 2014 (113,50 euro);
  • ebook: la tassazione scende dal 22% al 4%;
  • ecobonus: prorogate di un anno (2015) le aliquote massime degli sconti fiscali su ristrutturazioni edilizie (50% che scenderà al 36% nel 2016) e riqualificazione energetica delle abitazioni (65%, esteso anche alle caldaie a biomasse);
  • evasione: nuove misure di contrasto e quota riconosciuta ai Comuni pari al 55% per la compartecipazione al recupero nel triennio 2015/2017;
  • Imu-Tasi: bloccato per il 2015 il tetto massimo (2,5 per mille) fino al quale i comuni possono aumentare l’imposizione fiscale sulla prima casa con un aumento extra limitato allo 0,8 per mille (quindi in totale 3,3 per mille) che scongiura quindi l’iniziale intenzione di innalzare la tassa fino al 6 per mille;
  • investimenti nei settori scuola, lavoro, giustizia;
  • Irap: taglio della componente lavoro dell’imposta;
  • minimi: il vecchio regime fiscale (5%) viene sostituito da un nuovo regime a forfait che sarà variabile da attività ad attività e prevederà un’imposta del 15% da calcolare, in base all’attività, non più sulla differenza ricavi/costi ma in base ad uno specifico coefficiente;
  • mobili: prorogato fino al 31 dicembre 2015 il bonus per detrarre il 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (10 rate annuali e importo massimo pari a 10mila euro) in abbinamento a ristrutturazione edilizia;
  • pellet: l’Iva sale dal 10 al 22%;
  • TFR in busta paga su base volontaria (con tassazione ordinaria) e senza costi per le imprese (buste paga comprese tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018).
 
Fonte: Alvolante.it; ANSA.it; Altalex; ScuderiaCampidoglio
Articolo precedente
Death certificate?
Articolo successivo
Il trionfo del Rally di Montecarlo 1972 nel ricordo di chi l’ha vissuto da protagonista

Related Posts

Nessun risultato trovato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

keyboard_arrow_up