Gli artefici del mito

Quando si parla (spesso bene) di Lancia, e (spesso male) di Fiat, si utilizzano luoghi comuni che oscurano in un colpo gli anni migliori della più grande azienda automobilistica italiana. Dopo il boom economico e le difficoltà internazionali dei primi anni ‘70, questi sono stati ben rappresentati dal decennio successivo. Cosicché, dimenticando lo stile, l’avanguardia tecnologica ed i risultati sportivi, si tende troppo spesso a dare risalto agli inciampi; con quelli di Fiat che contagiano l’altra ed impediscono l’obiettività del giudizio, in una stretta attualmente quasi letale. 

Oggi è inevitabile che il tempo non stia più giocando a favore di Vincenzo Lancia ed eredi, bensì di chi gli è succeduto; ed è per questo che in Save Lancia abbiamo sempre abbracciato tutte le gestioni aziendali: quella dei Lancia, quella di Carlo Pesenti ed infine quella degli Agnelli. Sarebbe stato troppo ingeneroso, non riconoscere alla gran parte dei 63 anni successivi al passaggio di mano, il posto di rilievo che meritano.

Da un po’ di tempo abbiamo notato che tra i commenti dei post, alcuni sono più circostanziati, discreti e nostalgici. Verificando a fondo abbiamo avuto il piacere di scoprire che spesso, dietro quelle parole, si stava celando un “Uomo Lancia”; un “ex” in pensione. Ammettiamo di riconoscere spesso alla Fiat, se non proprio azioni filantropiche, almeno alcuni sforzi a fin di bene. Ma è il nostro modo di onorare il lavoro delle migliaia di quegli “ex” che alle 7 di mattina hanno timbrato il cartellino per svariati lustri. Non va dimenticato che di quei 63 anni, oggi la Fiat ne ha assorbito 50. Nel bene e nel male.

La rubrica Storie di Uomini made in Lancia, nasce perciò con uno chiaro scopo: ravvivare la memoria dell’azienda fondata il 27 settembre 1906 dai due colleghi-amici, davanti ad Ernesto Torretta -Regio Notaio in Torino. Per farlo si servirà della disponibilità e passione di chi l’ha vissuta dall’interno. Noi cercheremo di “dipingere” il lato bello di una professione entusiasmante, raccogliendo le storie e gli aneddotti dei diretti interessati, senza mai dimenticare che, al netto dell’aspetto appassionante, erano pur sempre parte di un faticoso lavoro. 

Riteniamo che quel  “ex” che si cela dietro un commento ad un post sia una di quelle persone per cui vale la pena tramandare questa fantastica storia torinese.

I ragazzi dei Rally

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